mercoledì 4 maggio 2011

Digos arresta anarchici a Firenze, il commento della Ferrari


La responsabile per la Toscana dell’Italia dei Diritti: “La situazione mi lascia molto perplessa e non vedo la necessità di questa durezza”


E’ scattato all’alba il blitz della Digos, coordinato dalla Direzione centrale della polizia di prevenzione (Ucigos), a Firenze contro gli appartenenti all’area anarchica che fa riferimento agli ambienti studenteschi e alla compagine chiamata “Spazio Liberato 400 Colpi”. Il Gip Rocchi ha emesso ventidue misure cautelari nell’ambito di un’inchiesta che vede indagate circa ottanta persone. Si tratta soprattutto di studenti, incensurati e appartenenti al gruppo anarchico. I destinatari delle misure cautelari sono accusati, tra i vari reati, di associazione a delinquere, occupazione abusiva di edifici pubblici, resistenza, violenza ed oltraggio a pubblico ufficiale.

Emanuela Ferrari, responsabile per la regione Toscana dell’Italia dei Diritti, ha così commentato l’accaduto: “La situazione mi lascia molto perplessa poiché tra gli indagati e arrestati ci sono giovani incensurati e tra l’altro non mi è sembrato un gruppo così tanto organizzato e così pericoloso. Gli atti di vandalismo ovviamente li condanno e la protesta, seppur ferma, deve essere sempre e solo non violenta, ma non vorrei che in questa azione i giovani siano stati presi un po’ come punizione esemplare per affievolire e contenere il crescente disagio sociale giovanile, nato anche intorno alla Riforma Gelmini, che ha coinvolto tantissimi studenti di tutta Italia. Non vedo la necessità di questa durezza e le accuse sono molto pesanti nei loro confronti. Il Ministro dell’Interno vuole usare mano ferma in questo momento sociale difficile, temendo un nuovo ‘68 – continua l’esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro – ma questa società iniqua penalizza fortemente i giovani che sono i primi a pagarne il prezzo ma non solo, e ripeto, seppur in forma non violenta, la libertà di espressione è sancita dalla nostra Costituzione.
L’appartenenza alla sigla anarchica la vedo più per stigmatizzare agli occhi dell’opinione pubblica il fatto che ad essere contestatori di questo governo sono solo un manipolo di estrema sinistra, relegando e sminuendo, quindi, una legittima protesta ai soliti facinorosi”.