mercoledì 26 gennaio 2011

La Ferrari interviene su deficit di bilancio Asl di Massa


La responsabile per la Toscana dell’Italia dei Diritti: “Mi preme sapere quale sarà l’impatto della ristrutturazione aziendale in atto sui servizi sanitari e se ci sarà un maggiore disagio a carico dei cittadini”

Firenze – “Senz'altro sull’Asl di Massa Carrara la Regione Toscana è stata molto chiara e netta. Il governatore Rossi ha presentato un esposto alla Procura della Repubblica massese contro gli autori del dissesto finanziario, e ha chiesto il risarcimento danni anche alla società di revisione contabile, assicurando tra l’altro che l’amministrazione regionale coprirà il buco sino all’ultimo euro. Quindi fino a qui, tutto bene”. Con queste parole, la responsabile per la Toscana dell’Italia dei Diritti, Emanuela Ferrari, espone chiaramente la sua opinione in merito al clamoroso deficit emerso negli ultimi bilanci dell’Asl apuana.

“Le mie perplessità rimangono sulle modalità della scoperta del disavanzo e sul suo accadimento negli anni precedenti, data la portata della cifra accertata – continua nel suo ragionamento l’esponente del movimento guidato da Antonello De Pierro –. È quanto mai necessario approfondire il fatto che nessuno se ne sia accorto prima, tantomeno l'allora assessore alla Sanità Rossi, e con lui tutti coloro preposti al controllo sia interno che esterno”.

“ Ritengo inoltre che siano da accertare le cause delle perdite, se le stesse abbiano avuto un impatto più generalizzato anche sulle altre Asl toscane e se ci siano debiti potenziali ancora ignorati. Spero che l'attuale assessore Scaramuccia – afferma la Ferrari – stia facendo un’attenta analisi degli acquisti di attrezzature e macchinari, del loro effettivo utilizzo e delle assunzioni del personale e la relativa incidenza sia in termini di costo sia in termini di professionalità, affinché non emerga uno sbilanciamento di figure necessarie al buon andamento della ‘cura’. Mi riferisco ad esempio alla possibilità di collocare troppi impiegati o pochi medici e infermieri”.

“In ultimo, ma non per importanza – conclude la responsabile regionale del movimento extraparlamentare –, mi preme sapere quale sarà l’impatto della ristrutturazione aziendale in atto sui servizi sanitari. Se ci sarà un maggiore disagio a carico dei cittadini, con la conseguenza di un aumento dei tempi di attesa o del ticket, e se dopo il prosciugamento del tesoretto messo a disposizione della Regione e il taglio di finanziamenti a livello statale, sia ancora pensabile e fattibile costruire un ospedale unico in provincia di Massa Carrara, con un dispendio inutile di risorse”.

giovedì 13 gennaio 2011

Ferrari d’accordo con Tribunale Firenze sul sì a testamento biologico


La responsabile dell’Italia dei Diritti per la Toscana: “La libertà di scegliere a quali trattamenti sanitari essere sottoposti è garantita da numerose norme costituzionali”


Ieri il Tribunale di Firenze si è espresso positivamente in merito al testamento biologico. Nel caso concreto, i giudici hanno accolto la richiesta di un settantenne in buona salute di nominare un “amministratore di sostegno”, una sorta di tutore legale, a cui viene affidato un compito preciso in caso di perdita di coscienza: impedire ai medici di procedere con la rianimazione o anche con alimentazione e idratazione artificiale. Quindi, se il cittadino perdesse la facoltà di comunicare o la coscienza, l’amministratore può presentarsi dai sanitari con l’ordinanza del giudice e chiedere di sospendere tutti i trattamenti che la persona stessa, quando era in buona salute, aveva esplicitamente escluso.

La responsabile per la Toscana dell’Italia Dei Diritti, Emanuela Ferrari si trova in pieno accordo con la decisione presa dal Tribunale fiorentino e aggiunge:“La libertà di scegliere a quali trattamenti sanitari essere sottoposti è garantita da numerose norme costituzionali e eventuali leggi che non rispettassero tali norme sarebbero prima incostituzionali, oltre che non democratiche”.

L’esponente del movimento extraparlamentare guidato da Antonello De Pierro conclude affermando che “lo strumento per garantire la liberta di scelta è fornito dalla legge sull'amministrazione di sostegno. La sentenza della Magistratura ripropone la visione laica ed egualitaria del rispetto dei diritti e delle libertà individuali che connotano la nostra amata Costituzione Italiana”.

Sì a Firenze per la tassa di soggiorno, l’ottimismo della Ferrari


La responsabile dell’Italia dei Diritti per la Toscana: “Sono fondi che potrebbero rappresentare una risorsa importante per erogare servizi che migliorino la qualità di vita di tutti i cittadini e non”

“La Tassa di scopo non è un balzello. Dopo l’abolizione dell’ ICI sulla prima casa e i tagli del Governo, i bilanci dei Comuni sono messi fortemente in crisi; questi fondi potrebbe diventare un mezzo necessario di sostentamento”. Così si esprime Emanuela Ferrari, responsabile per la Toscana dell’Italia dei Diritti, in merito alla notizia sull’introduzione della tassa di soggiorno per i turisti che consentirà anche di avere una compartecipazione all’Irpef (l’imposta sulle persone fisiche). Il via libera definitivo dovrebbe arrivare con il decreto sul federalismo fiscale municipale all’esame del Parlamento; e non sarà una legge ad hoc per la città di Firenze, ma potrà essere replicabile in tutti i Comuni italiani che avranno la possibilità di introdurre una tassa di scopo 'sul modello Roma' e sull’Irpef che, da compartecipazione più l’addizionale esistente, si trasformerà in una maxi addizionale con una quota fissa e una manovrabile in su e in giù su iniziativa dei singoli sindaci.
“E’ un piccolo contributo che ogni turista dà alla città di Firenze, e sarà esteso anche a tutti gli altri Comuni d’Italia - afferma la Ferrari - dato che il patrimonio culturale italiano appartiene anche a tutto il mondo e sarà cura comunicare tale messaggio in modo adeguato a tutti i turisti, così com'è già stato fatto altrove. Inoltre la tassa di scopo proposta per Firenze non è un accadimento di cui farci meraviglia, poiché abbiamo altri esempi che ci precedono in Italia (Roma l’ha già introdotta ) e in altre città europee ( Parigi, Barcellona, Madrid ecc..)”.
L’esponente del movimento fondato da Antonello De Pierro conclude: "Occorre dare una mano a Firenze e a tutti gli altri comuni. A tutti piacciono le città più pulite, con più decoro e più servizi ai cittadini. Ma tutto ciò non si realizza solo con una politica di economia sulle spese e con i fondi disponibili”.