venerdì 17 dicembre 2010

Sciopero fame operai Eaton di Massa, preoccupazione della Ferrari


La responsabile per la regione Toscana dell’Italia dei Diritti: “Questo atto disperato ci fa capire quanto sia terribile non avere altra forma di lotta se non quella estrema a cui stiamo assistendo”

Continua la protesta dentro e fuori lo stabilimento della Eaton che con grande forza di volontà prosegue da ormai più di due giorni e che vede come protagonisti i 304 operai licenziati dalla multinazionale. Dal 15 di dicembre gli ex dipendenti dell’azienda, la quale non ha voluto concedere 12 mesi di cassa integrazione in deroga neanche a seguito della proposta del sindaco di Massa Roberto Pucci di comprare le aree, sono senza lavoro. Sette di loro si sono chiusi in fabbrica e hanno iniziato lo sciopero della fame ed altri tengono aperto il presidio giorno e notte dentro le tende nel piazzale davanti ai cancelli dello stabilimento.
La responsabile per la regione Toscana dell’Italia dei Diritti, Emanuela Ferrari, esprime la sua solidarietà agli operai vittime di questi tagli, e prosegue commentando: “Purtroppo questo fa parte di logiche capitalistiche a livello internazionale dove le multinazionali si muovono da territorio a territorio senza ovviamente preoccuparsi del tessuto sociale e dell’impatto che può avere una loro delocalizzazione, dato che la loro priorità è sempre e solo la massimizzazione del profitto”.
L’esponente del movimento extraparlamentare fondato da Antonello De Pierro continua aggiungendo: “Senza dubbio il mio plauso va al sindaco e all’amministrazione regionale che stanno cercando di portare avanti il tentativo di acquistare l’area per attuare un processo di reindustrializzazione che possa ridare un futuro non solo agli operai della Eaton ma a tutto il territorio. La politica si deve riappropriare di decisioni che le competono e non può continuare a delegare alla finanza e all’economia la crescita e la sostenibilità del territorio”.
La Ferrari nel concludere il suo vivo commento ribadisce: “La politica deve fare delle scelte precise, molto decise e che puntino a creare futuro per i lavoratori della Eaton, per i loro figli e per i loro nipoti cercando in ogni modo di contrastare queste logiche capitalistiche che purtroppo come un virus si sono diffuse a livello internazionale”.

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giovedì 25 novembre 2010

Giornata mondiale contro violenza sulla donne, l’opinione della Ferrari




La responsabile per la Toscana dell’Italia dei Diritti: “Dobbiamo andare contro una propaganda classista e xenofoba che non tutela le donne tra le mura domestiche, ma ricerca i mostri solo fuori di esse”

Firenze - In occasione della “Giornata Mondiale contro la violenza sulla donne” la Toscana ha promosso iniziative ed incontri per sensibilizzare l’opinione pubblica su un tema così vicino e reale. A Lucca si è tenuto un corteo nelle vie e nelle piazze del centro storico; ad Arezzo è stato illustrato il “Secondo Rapporto sulla violenza di genere in Toscana”; a Massa Carrara, Lara Venè ed Enrica Briganti, rispettivamente assessore e presidente della Commissione Pari Opportunità, hanno pensato a “Stand up”, un invito a tutti per un gesto di protesta corale finalizzato a dire no alla violenza sulle donne. Firenze invece ha dedicato alla ricorrenza un Consiglio comunale straordinario in presenza di Marisela Ortiz Rivera, da anni impegnata contro il fenomeno del ‘femminicidio’ diffuso in Messico, e fondatrice dell’associazione “Nuestras Hijas de Regreso a Casa”, organizzazione costituita da familiari e amici vicino alle giovani assassinate.

“Occorre affiancare alla consolidata attività di sostegno ai centri antiviolenza progetti legati alla prevenzione”, ha sottolineato Emanuela Ferrari, responsabile per la Toscana dell’Italia dei Diritti, che poi ha aggiunto: “Le statistiche parlano chiaro, le donne subiscono la violenza maggiore tra le mura di casa o nella rete delle loro strette conoscenze. Il cuore del problema sta nel conflitto di genere, che si acuisce in ambiti familiari, in condizioni di crisi e nel momento del distacco e dell'affidamento dei figli – ha spiegato ancora l’esponente del movimento guidato da Antonello De Pierro –. Vorrei porre l’accento sulla ‘logica securitaria’ frutto di una propaganda classista e xenofoba, volta ancora a convincerci che la violenza sulle donne sia opera di mostri, di poveri sbandati o di immigrati clandestini, e che significa un continuo non riconoscimento dei diritti, della soggettività e della capacità di scelta delle donne”.

martedì 6 luglio 2010

Appalti pilotati nel carcere di Massa, l’analisi della Ferrari


La responsabile per la Toscana dell’Italia dei Diritti: “Per contrastare tale fenomeno è necessaria una maggiore trasparenza sulle modalità di affidamento delle opere pubbliche e dei servizi”

Firenze – “Non conosco ovviamente i dettagli dell’operazione ‘Do ut des’ che è attualmente oggetto d’indagine da parte della Squadra Mobile di Massa. Direi che il nome è alquanto eloquente per dedurre come la spinta degli interessi sottesa alla truffa ai danni dello Stato, falso, concussione e turbativa d'asta, sia in grado di orientare e condizionare le scelte economiche e sociali, purtroppo anche a livello locale. Comprendere questi meccanismi di interesse pertanto è essenziale anche nell’indirizzare le attività di contrasto, nella duplice valenza preventiva e repressiva”. Con queste parole la responsabile per la Toscana dell’Italia dei Diritti, Emanuela Ferrari, commenta l’operazione di polizia che ha portato all’arresto di nove persone tra funzionari pubblici e imprenditori, coinvolti in appalti pilotati per la realizzazione di lavori all' interno del carcere di Massa.
“La considerazione e il calcolo dei costi della corruzione, la comprensione delle dinamiche ‘sotterranee’ che sorreggono certe scelte di allocazione di risorse o di politica economica, costituiscono terreno fertile per svegliare le coscienze e sollecitare l’attenzione dei media e della società civile in generale, sulle variabili che condizionano la qualità della spesa pubblica e, in ultima analisi, lo sviluppo economico del territorio e la vita dei cittadini. Diventa infatti determinante per contrastare il fenomeno – sottolinea l’esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro –, la trasparenza sulle modalità di affidamento delle opere pubbliche e dei servizi. Penso ad esempio, alle trattative private, alle procedure di urgenza, alle proroghe di affidamenti. Necessaria è anche la limpidezza sulle modalità e sull’effettività dei controlli preposti. Non capitata di rado infatti, di trovarsi di fronte a difformità relativamente alla qualità fornita rispetto a quella contrattualizzata, con il conseguente aumento del corrispettivo aggiudicato in sede di gara dovuto ad un uso distorto della prassi delle varianti in corso d’opera.
“In certi casi – continua la Ferrari – si limita il condizionamento ad accordi di piccole dimensioni o a pagamenti per ‘oliare’ il sistema burocratico, ma spesso ci si muove secondo i meccanismi della ‘grande corruzione’, che segna il sopravvento degli interessi di un gruppo di privati rispetto al potere decisionale del pubblico. In questo caso, gli effetti distorsivi non si producono solo sul piano squisitamente economico, ma giungono a minare la credibilità delle istituzioni e a danneggiare lo stesso tessuto della società civile”.